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La minaccia dell’antimicrobico-resistenza
L’antimicrobico-resistenza (AMR) è emersa come una delle sfide più gravi per la salute pubblica globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si stima che, senza interventi urgenti, fino a 10 milioni di persone potrebbero morire ogni anno entro il 2050 a causa di infezioni resistenti agli antibiotici. Questo fenomeno non colpisce solo gli esseri umani, ma ha ripercussioni significative anche sulla salute animale e sulla sicurezza alimentare.
Il ruolo del settore veterinario
Negli ultimi anni, è diventato evidente che oltre il 50% degli antibiotici utilizzati a livello globale è destinato al settore veterinario, in particolare negli allevamenti. Questo uso eccessivo contribuisce all’aumento della resistenza antimicrobica, con conseguenze dirette sulla salute degli animali e sulla produttività delle aziende agricole. Le perdite economiche derivanti da malattie infettive negli animali possono essere enormi, rendendo cruciale l’adozione di pratiche più sostenibili.
Iniziative per la riduzione dell’uso di antibiotici
In Italia, dal 2020, le vendite di antibiotici per animali hanno registrato una diminuzione del 41,1%. Questo risultato è stato possibile grazie all’implementazione di strumenti innovativi come Classyfarm, che monitora l’uso di antibiotici negli allevamenti, e la Ricetta Elettronica Veterinaria (Rev), introdotta nel 2019, che garantisce una tracciabilità completa dei medicinali veterinari. Queste misure hanno permesso di ridurre significativamente l’uso di antibiotici, in particolare negli animali destinati alla produzione alimentare.
La sorveglianza e la formazione
Il Dipartimento Veterinario dell’Ats di Bergamo svolge un ruolo fondamentale nella sorveglianza dell’uso corretto dei farmaci veterinari. Attraverso controlli in allevamenti e cliniche veterinarie, si assicura che gli antibiotici vengano utilizzati in modo appropriato, con particolare attenzione agli antibiotici di importanza critica per l’uomo. Inoltre, l’Ats promuove iniziative di formazione rivolte a veterinari, farmacisti e allevatori, sviluppando linee guida per un uso prudente degli antimicrobici.
Collaborazione tra professionisti
Un esempio virtuoso di collaborazione è rappresentato dai protocolli operativi siglati dall’Ats di Bergamo con l’Associazione Regionale Allevatori e l’Ordine dei Medici Veterinari. Questi accordi mirano a ottimizzare l’uso degli antibiotici nella cura delle mastiti nei bovini da latte e a promuovere pratiche consapevoli nella gestione clinica degli animali da compagnia. Solo attraverso una sinergia tra tutti gli attori coinvolti sarà possibile affrontare efficacemente l’antimicrobico-resistenza.
Un approccio integrato per il futuro
Affrontare l’emergenza dell’antimicrobico-resistenza richiede un approccio integrato, noto come “One Health”, che coinvolga i settori umano, animale e ambientale. Solo così sarà possibile preservare l’efficacia degli antibiotici e garantire la salute pubblica globale. È fondamentale che tutti i professionisti del settore collaborino per prevenire un ritorno a un’era in cui le infezioni batteriche erano difficilmente curabili, assicurando un futuro sostenibile per la salute degli animali e delle persone.