Attacco di animali selvatici: un tragico evento a Monte Sant’Angelo

Un giovane uomo perde la vita in circostanze misteriose, scatenando preoccupazione tra i residenti.

Un tragico ritrovamento

Nei giorni scorsi, la comunità di Monte Sant’Angelo, situata nel suggestivo Gargano, è stata scossa da un evento tragico. Il corpo senza vita di Matteo Vergura, un uomo di 34 anni, è stato rinvenuto nei pressi di una masseria, dove aveva trascorso la serata in compagnia di amici. La scoperta è avvenuta in località Monte Bosco, e a dare l’allerta sono stati proprio i suoi amici, preoccupati per le lesioni visibili sulle gambe del giovane.

Ipotesi di aggressione da parte di animali selvatici

Le circostanze del decesso di Vergura hanno sollevato interrogativi e preoccupazioni tra i residenti. Le lesioni rinvenute sul corpo fanno ipotizzare un possibile attacco da parte di animali selvatici. Questo evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle campagne, dove la fauna selvatica è sempre più presente. Le indagini condotte dai carabinieri sono ancora in corso, e al momento si tende a escludere l’ipotesi di morte violenta, in attesa dell’ispezione cadaverica da parte del medico legale.

Una comunità in lutto

Il sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo D’Arienzo, ha espresso il suo cordoglio per la perdita di Matteo, sottolineando il suo impegno nella comunità e nella tradizione musicale locale. “È una vera tragedia che ha scioccato tutta la comunità. Matteo era molto attivo nella nostra associazione di musica popolare, la Pacchianella, che quest’anno ha celebrato il suo centenario. Era un volto noto, sempre presente alle manifestazioni con il suo tipico abito da cafone”, ha dichiarato il sindaco. Matteo lascia una moglie e un bambino piccolo, e la sua scomparsa rappresenta una grande perdita per tutti coloro che lo conoscevano.

Il futuro spezzato di un giovane promettente

Matteo Vergura non era solo un membro attivo della comunità, ma anche un giovane con un futuro promettente. Recentemente, aveva partecipato e vinto un concorso per un impiego nell’acquedotto pugliese, e il giorno successivo alla sua morte avrebbe dovuto sottoporsi a visite mediche per iniziare la sua nuova avventura lavorativa. Questo tragico evento ha lasciato un vuoto incolmabile, non solo nella vita della sua famiglia, ma anche in quella di tutti coloro che lo amavano e lo rispettavano.

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