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Le scimmie, come molti altri animali, devono affrontare la minaccia dei parassiti, che non solo infestano il loro corpo, ma possono anche attaccare la pelle e i vasi sanguigni superficiali. Tra questi, zecche e zanzare sono tra i più comuni. Tuttavia, le scimmie hanno sviluppato strategie sorprendenti per proteggersi da questi fastidiosi invasori.
Le scimmie cappuccine e l’uso dei vegetali
Le scimmie cappuccine, presenti nel centro e Sud America (Sapajus apella), hanno un metodo unico per combattere i parassiti. Questi primati si massaggiano la pelliccia con parti di vegetali, in particolare con il succo di agrumi tropicali. Questo mix di composti naturali si è dimostrato efficace nel tenere lontani pidocchi, pulci e zecche, specialmente durante la stagione calda e umida. Inoltre, le scimmie cappuccine utilizzano i baccelli di alcune piante come un pettine, grazie alle loro spine minute che aiutano a rimuovere i parassiti dalla pelliccia.
Un aspetto interessante di queste pratiche è come vengano apprese e diffuse all’interno del gruppo. Spesso, i membri più giovani delle scimmie cappuccine sperimentano nuove tecniche e, se trovano un beneficio, il comportamento viene rapidamente imitato dagli altri. Questo processo di apprendimento sociale è fondamentale per la sopravvivenza del gruppo, poiché consente di adattarsi e rispondere efficacemente alle minacce esterne.
I lemuri del Madagascar e l’uso dei millepiedi
Spostandoci in un’altra parte del mondo, troviamo i lemuri neri (Eulemur macaco) del Madagascar, che adottano un approccio simile. Questi primati utilizzano i millepiedi come una sorta di antiparassitario. I millepiedi, comuni nel sottobosco, producono sostanze chimiche repellenti che li proteggono dai predatori. I lemuri hanno scoperto che spalmando le secrezioni di questi invertebrati sul loro pelo, possono ottenere una protezione parziale contro gli insetti fastidiosi. In pratica, utilizzano i millepiedi come una lozione antizanzara naturale.
Inoltre, i lemuri fronte rossa (Eulemur rufifrons) non solo applicano le secrezioni dei millepiedi sulla pelle, ma li consumano anche, sfruttandoli come antiparassitario intestinale. Questa doppia strategia dimostra l’ingegnosità di questi animali nell’affrontare le sfide della loro vita quotidiana.