Come fanno gli uccelli a orientarsi durante le migrazioni?

Gli uccelli migratori sono creature incredibili e di grande fascino. È capitato a tutti, infatti, di fronte a uno stormo chiedersi come fanno gli uccelli a orientarsi durante le migrazioni. Ogni anno intraprendono lunghe e pericolose migrazioni da un continente all’altro. Ma come fanno a orientarsi in modo così preciso e a trovare la loro strada attraverso migliaia di chilometri di terreno sconosciuto?

Come fanno gli uccelli a orientarsi durante le migrazioni

1. L’orientamento nelle migrazioni degli uccelli e il campo magnetico terrestre

Uno dei principali strumenti di navigazione utilizzati dagli uccelli migratori è il campo magnetico terrestre. Gli uccelli sono dotati di una sorta di bussola interna, chiamata magnetorecettore, che consente loro di percepire le variazioni del campo magnetico terrestre. Questo senso magnetico permette loro di orientarsi in base alla direzione nord-sud e di mantenere una rotta costante durante la migrazione.

Le cellule sensoriali che compongono il magnetorecettore sono localizzate principalmente nella retina degli occhi degli uccelli. Queste cellule sono sensibili alle variazioni del campo magnetico e inviano segnali al cervello dell’uccello, che li interpreta come indicazioni sulla direzione da seguire. Questo meccanismo consente agli uccelli di mantenere una rotta precisa anche in condizioni di scarsa visibilità o durante la notte.

2. L’uso delle stelle e del sole durante la migrazione degli uccelli

Oltre al campo magnetico terrestre, gli uccelli migratori utilizzano anche le stelle e il sole come punti di riferimento per orientarsi. Durante il giorno, il sole fornisce un’indicazione chiara della direzione est-ovest, mentre di notte le stelle sono utilizzate per mantenere una rotta costante.

Gli uccelli sono in grado di riconoscere le costellazioni e di utilizzarle come guide durante la migrazione. Alcune specie di uccelli migratori, come le rondini, sono in grado di orientarsi utilizzando la posizione della stella polare, che si trova sempre a nord. Questo permette loro di mantenere una rotta precisa anche in assenza di altri punti di riferimento.

3. L’uso dei punti di riferimento terrestri

Gli uccelli migratori utilizzano anche i punti di riferimento terrestri per orientarsi durante le loro migrazioni. Questi punti di riferimento possono essere fiumi, montagne, coste o altre caratteristiche geografiche che gli uccelli riconoscono e utilizzano come guide.

Ad esempio, alcune specie di uccelli migratori utilizzano le coste come punti di riferimento per seguire rotte costiere durante la migrazione. Altre specie possono utilizzare i fiumi come guide, seguendo il corso dell’acqua per mantenere una rotta precisa.

4. L’uso dell’olfatto e dell’udito

Infine, gli uccelli migratori possono utilizzare anche l’olfatto e l’udito per orientarsi durante le loro migrazioni. Alcune specie di uccelli sono in grado di riconoscere gli odori caratteristici di determinate regioni e di utilizzarli come punti di riferimento per trovare la loro strada.

Inoltre, gli uccelli migratori possono utilizzare i richiami degli altri uccelli come segnali per orientarsi. Ad esempio, se un uccello sente il richiamo di un compagno migratore provenire da una determinata direzione, può seguire il suono per trovare la rotta corretta.

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